Total vulvar rejuvination

La vulva invecchia esattamente come tutte le altre parti del corpo risentendo degli inevitabili mutamenti ormonali.
Trattamenti non invasivi, minimamente invasivi, rigenerativi o chirurgici si devono adattare alla necessità e ai desideri

Ringiovanimento del pube

Indicazione

invecchiamento del pube

Tecnica chirurgica

puboplastica +/- addominoplastica Laser assistita +/-lipofilling delle grandi labbra + laser resurfacing della cute+ laser endovaginale

Procedura

60/180 min , sedazione o anestesia generale, day hospital o ricovero

Complicanze

rare (infezioni, ritardi di guarigione)

Dolore post operatorio

scarso se si utilizzano farmaci antidolorifici comuni

Recupero

4 settimane

Riduzione del pube

Indicazione

 pube troppo grande

Tecnica

 liposuzione laser assistita Laser assistita

Procedura

40min , sedazione + anestesia locale, day hospital

dolore

scarso se si utilizzano farmaci antidolorifici comuni

complicanze

rare (infezioni, ritardi di guarigione)

recupero

4 settimane

Sollevamento del pube

Indicazione

pube molle

Tecnica chirurgica

puboplastica +/- addominoplastica Laser assistita

Procedura

60/180 min , sedazione o anestesia generale, day hospital o ricovero

Complicanze

rare (infezioni, ritardi di guarigione)

Dolore post operatorio

scarso se si utilizzano farmaci antidolorifici comuni

Recupero

4 settimane

Il processo di invecchiamento coinvolge inevitabilmente anche la vulva e del pube. Con il passare degli anni il pube diventa più lasso, molle, Talvolta aumenta l’adipe. La sua discesa determina un appesantimento del pube nel contempo della vulva su cui questo poggia inferiormente. Le grandi labbra si afflosciano per diminuzione del contenuto adiposo, Le piccole labbra diventano meno turgide per riduzione della vascolarizzazione minore in risposta allo stimolo ormonale.
L’introito vulvare risulta maggiormente esposto sia per riduzione dello spessore dei tessuti molli che per i parti per via naturale. Il perineo ovvero la struttura che va dalla vulva all’ano diventa otticamente più corto. La pigmentazione tende a scurirsi. Dal punto di vista funzionale l’inevitabile cedimento delle strutture profonde porta A incontinenza urinaria di grado diverso, secchezza vulvare e vaginale, ad atrofia dei tessuti cutanei delle cose.
Come intervenire: pube, vulva e vagina devono essere considerate come un’unica entità chi ha necessità di essere rinnovata. Il pube può essere sollevato mediante pubo plastica ovvero un intervento simile alla mini a domino plastica ma che prevede il sollevamento del pube del corpo adiposo delle grandi labbra. Le piccole labbra talvolta risultano maggiormente protruse per la riduzione di volume delle grandi e possono beneficiare dalla riduzione delle medesime. In altri casi è Indicato l’aumento delle piccole labbra al fine di dare maggiore spessore a strutture che si sono ridotto eccessivamente.
L’introito vulvare beneficia enormemente dell’impianto di tessuto adiposo che esteticamente ne migliora l’aspetto E funzionalmente migliora la sensazione di eccessiva larghezza e ne migliora il trofismo. Il laser a CO2 migliora la qualità della cute sia esteticamente che funzionalmente. Il suo utilizzo Deve essere esteso alla cute vulvare E alla mucosa vaginale al fine di migliorare le caratteristiche di entrambe. Serie eccessiva pigmentazione questa può essere ridotta mediante laser o prodotti da applicare domiciliarmente.

Riduzione non chirurgica delle piccole labbra

La riduzione non chirurgica delle piccole labbra che presentai per la prima volta nel 2012 al Congresso della Società Francese di Chirurgia Plastica (Optical Non Surgical Labial Reduction) consiste nell’aumento delle grandi labbra tanto da determinare una riduzione ottica della protrusione delle piccole. La tecnica è ideale nei casi di piccole labbra modestamente ipertrofiche e grandi labbra particolarmente svuotate. Il grande vantaggio è che non vi è incisione delle piccole labbra. L’evoluzione della metodica ha portato a migliorare la tecnica tanto da arrivare all’appiattimento del piccolo labbro mediante impianto di tessuto adiposo nella base del piccolo labbro medesimo.

Labioplastica secondaria: risultati da correggere

Non tutte le ciambelle escono col buco. In alcuni casi una complicanza inattesa o una procedura mal progettata o mal eseguita può determinare l’insorgenza di un risultato non favorevole. Le complicanze possono essere date da un problema di 1) dimensione, 2) forma, 3) colore, 4) sensibilità. 1) Problematiche di dimensione. Il piccolo labbro può essere stato troppo poco ridotto o eccessivamente ridotto. La correzione del labbro troppo poco ridotto è infinitamente più semplice della correzione di un labbro amputato. La riduzione secondaria, sebbene più difficile della riduzione primaria, tuttavia porta a ottimi risultati. La correzione di un piccolo labbro eccessivamente ridotto è molto più complessa e si poggia sull’utilizzo dei residui labiali e prepuziali. Ottimi risultati si ottengono mediante la ricostruzione totale di piccolo labbro mediante tecnica associata di lembo e innesto. Purtroppo detta tecnica oltre a essere complessa è gravata da un lungo periodo postoperatorio tuttavia è in grado di ridare un volume e una forma anche sostanziosi a delle piccole labbra amputate. In alcuni casi l’aumento dei residui labiali con acido ialuronico porta a buon risultato mitigando la gravità dell’escissione. 2) Difetti di forma. I difetti di forma sono in genere attribuibili a escissione delle piccole labbra senza considerare l’armonia della vulva, per esempio la riduzione delle piccole labbra in assenza che non considera la continuità con il prepuzio clitorideo porta quasi sempre all’esaltazione del volume del clitoride medesimo con comparsa di una falsa ipertrofia. La correzione secondaria consiste nell’armonizzare i vari elementi vulvari con correzioni spesso minime che portano però ad un risultato ampiamente soddisfacente. 3) Difetti di colorazione. La natura dona quasi sempre uniformità di colore, anche nei casi di ipercromia questa è armonica. Per esempio coinvolge il piccolo labbro dal basso verso l’alto per uno spessore ben preciso e si interrompe in un modo altrettanto uniforme. Alcune procedure di riduzione delle piccole labbra soprattutto escissioni a cuneo in carnagioni olivastre possono portare a innaturali e violenti accostamenti cromatici. Ogni caso deve essere valutato nel suo dettaglio e complessità al fine di trovare la correzione più idonea atta a depigmentare o spostare la pigmentazione. 4) Difetti di sensibilità. Può accadere che a seguito di un intervento di labioplastica si abbia una riduzione di sensibilità o un’alterazione della medesima. Questo può succedere se non è stato rispettato il fascio vasculonervoso o è intervenuto un processo cicatriziale anomalo che ha determinato l’intrappolamento delle strutture nervose. Il massaggio e il tempo aiutano a mitigare la condizione di disagio. Spesso si rivela estremamente utile l’utilizzo di tessuto adiposo (lipofilling) in quanto in grado di apportare cellularità rigenerativa sui tessuti danneggiati e intercorsi tra le fibre nervose intrappolate e una cute spesso sottile.
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