Clitoride

Il clitoride spesso quando è troppo evidente è solo un eccesso di pelle, ma talvolta è il corpo del clitoride troppo grande.
Anche trattamenti mini-invasivi lo possono migliorare

Eccesso di cappuccio clitorideo

Indicazione

cute sopra il clitroride eccessiva

Tecnica chirurgica

riduzione

Procedura

20/60 min , anestesia locale con sedazione, day hospital

Complicanze

rare (infezioni, ritardi di guarigione)

Dolore post operatorio

scarso se si utilizzano farmaci antidolorifici comuni

Recupero

2 settimane

Riduzione mini-invasiva del cappuccio clitorideo

Indicazione

cute sopra il clitroride eccessiva

Tecnica

aumento delle grandi labbra con acido ialuronico

Procedura

20 min , anestesia locale (se serve)

dolore

no

complicanze

rarissime

recupero

immediato

Ipertrofia vera del clitoride

Indicazione

clitoride troppo grande

Tecnica chirurgica

retro posizionamento

Procedura

60 min , anestesia locale con sedazione, day hospital

Complicanze

rare (infezioni, ritardi di guarigione)

Dolore post operatorio

scarso se si utilizzano farmaci antidolorifici comuni

Recupero

4 settimane

Il clitoride può presentarsi eccessivamente esposto ora raramente essere poco prominente. Il clitoride eccessivamente esposto è dovuto
a-a eccessiva presenza ridondanza del cappuccio clitorideo, Ovvero della pelle che sormonta il clitoride. Questa condizione in assoluto la più frequente
b-a eccessivo volume del corpo clitorideo. Questa è una condizione decisamente più rara
Nel primo caso la soluzione consiste nella riduzione del cappuccio clitorideo mantenendo però cute sufficiente a evitare l’esposizione fastidiosa del medesimo. Spesso si unisce l’aumento delle grandi labbra al fine di ridurre otticamente la sua esposizione
Nel secondo caso la procedura prevede il retro posizionamento del corpo clitorideo nel rispetto della sua innervazione che vascolarizzazione. Anche in questo caso spesso si unisce l’aumento delle grandi labbra al fine di ridurre otticamente la protrusione per ridurre la necessità digiuno forzato retro posizionamento potenzialmente fastidioso.

Riduzione non chirurgica delle piccole labbra

La riduzione non chirurgica delle piccole labbra che presentai per la prima volta nel 2012 al Congresso della Società Francese di Chirurgia Plastica (Optical Non Surgical Labial Reduction) consiste nell’aumento delle grandi labbra tanto da determinare una riduzione ottica della protrusione delle piccole. La tecnica è ideale nei casi di piccole labbra modestamente ipertrofiche e grandi labbra particolarmente svuotate. Il grande vantaggio è che non vi è incisione delle piccole labbra. L’evoluzione della metodica ha portato a migliorare la tecnica tanto da arrivare all’appiattimento del piccolo labbro mediante impianto di tessuto adiposo nella base del piccolo labbro medesimo.

Labioplastica secondaria: risultati da correggere

Non tutte le ciambelle escono col buco. In alcuni casi una complicanza inattesa o una procedura mal progettata o mal eseguita può determinare l’insorgenza di un risultato non favorevole. Le complicanze possono essere date da un problema di 1) dimensione, 2) forma, 3) colore, 4) sensibilità. 1) Problematiche di dimensione. Il piccolo labbro può essere stato troppo poco ridotto o eccessivamente ridotto. La correzione del labbro troppo poco ridotto è infinitamente più semplice della correzione di un labbro amputato. La riduzione secondaria, sebbene più difficile della riduzione primaria, tuttavia porta a ottimi risultati. La correzione di un piccolo labbro eccessivamente ridotto è molto più complessa e si poggia sull’utilizzo dei residui labiali e prepuziali. Ottimi risultati si ottengono mediante la ricostruzione totale di piccolo labbro mediante tecnica associata di lembo e innesto. Purtroppo detta tecnica oltre a essere complessa è gravata da un lungo periodo postoperatorio tuttavia è in grado di ridare un volume e una forma anche sostanziosi a delle piccole labbra amputate. In alcuni casi l’aumento dei residui labiali con acido ialuronico porta a buon risultato mitigando la gravità dell’escissione. 2) Difetti di forma. I difetti di forma sono in genere attribuibili a escissione delle piccole labbra senza considerare l’armonia della vulva, per esempio la riduzione delle piccole labbra in assenza che non considera la continuità con il prepuzio clitorideo porta quasi sempre all’esaltazione del volume del clitoride medesimo con comparsa di una falsa ipertrofia. La correzione secondaria consiste nell’armonizzare i vari elementi vulvari con correzioni spesso minime che portano però ad un risultato ampiamente soddisfacente. 3) Difetti di colorazione. La natura dona quasi sempre uniformità di colore, anche nei casi di ipercromia questa è armonica. Per esempio coinvolge il piccolo labbro dal basso verso l’alto per uno spessore ben preciso e si interrompe in un modo altrettanto uniforme. Alcune procedure di riduzione delle piccole labbra soprattutto escissioni a cuneo in carnagioni olivastre possono portare a innaturali e violenti accostamenti cromatici. Ogni caso deve essere valutato nel suo dettaglio e complessità al fine di trovare la correzione più idonea atta a depigmentare o spostare la pigmentazione. 4) Difetti di sensibilità. Può accadere che a seguito di un intervento di labioplastica si abbia una riduzione di sensibilità o un’alterazione della medesima. Questo può succedere se non è stato rispettato il fascio vasculonervoso o è intervenuto un processo cicatriziale anomalo che ha determinato l’intrappolamento delle strutture nervose. Il massaggio e il tempo aiutano a mitigare la condizione di disagio. Spesso si rivela estremamente utile l’utilizzo di tessuto adiposo (lipofilling) in quanto in grado di apportare cellularità rigenerativa sui tessuti danneggiati e intercorsi tra le fibre nervose intrappolate e una cute spesso sottile.

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